lunedì 13 maggio 2013

La tecnologia

Sara si lasciò cadere sulla sedia, sentendosi totalmente priva di forze, inutile e stupida. Lacrime di illusione le irrigavano lentamente le guance. Che ironia.
Lei di sé aveva sempre avuto un'idea ben precisa, una donna forte che sapeva adattarsi a qualsiasi situazione. Si era sempre rimboccata le maniche, non aveva mai ceduto per niente, in ogni situazione aveva trovato il modo di venirne fuori.
Non esistevano problemi insuperabili nella sua vita e di problemi insuperabili ne aveva avuti molti. Adesso era diverso, adesso si sentiva sopraffatta, ma in fondo era tutto banale.
Da un mese viveva là, in quell'angolo di mondo sconosciuto dal signore e in quella casa si sentiva bene. Ma ormai era un mese e non aveva niente, né luce, né gas né telefono.
Viveva al freddo e doveva rinunciare alle cose più ovvie, niente lavatrice, né frigorifero, né televisore. Viveva rudimentalmente come tutti molti anni or sono.
Continuava a ripeterselo ma ciò non leniva il suo disagio. Beffa della vita. Si accorse così di essere stata viziata dall'esistenza, un vizio difficile da estirpare, un vizio che aveva molti nomi, comodità, tecnologia, normalità. Elettrodomestici, che parola lontana.
Già, in realtà Sara era inerme di fronte alla vita, non se lo sarebbe mai aspettato.
Trovato il suo ultimo barlume di coraggio, si alzò dalla sedia per affrontare quell'acqua assai fredda sulla pelle.

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