Sono uscito senza ombrello sotto la
pioggia fitta, camminando senza ombrello sono arrivato da lei. La
luce era accesa ma non mi apriva la porta.
Sentivo la sua voce, al di là dei
muri, cantare a voce alta per non udirmi.
Di nuovo l'ho chiamata, implorata,
scongiurata. Niente da fare. Rimanevo là sotto a impregnarmi di
pioggia, avevo smesso anche di urlare. All'improvviso si è
affacciata, bella come sempre, si è sporta dalla finestra rimanendo
senza parole.
Per lungo, lungo, tempo.
Spero che non sapesse cosa dire, spero
che stessa valutando la possibilità di farmi entrare. Poi il volto
si è trasformato, odio e furore, e mi ha detto di non farmi più
vivo, di sparire dalla sua vita.
La sua voce non era più la sua. Nel
mio cuore, fino all'ultimo secondo lei ha valutato altre parole da
dire. Purtroppo sono solo io a pensarlo, non ho niente per affermarlo
con certezza.
È tornata dentro e io sono riamasto là.
L'ho sentita piangere da dietro le
mura, e a questo suono sono andato via.
Solo, senza un ombrello, sotto la
pioggia.