giovedì 10 ottobre 2013

Sotto la pioggia


Sono uscito senza ombrello sotto la pioggia fitta, camminando senza ombrello sono arrivato da lei. La luce era accesa ma non mi apriva la porta.
Sentivo la sua voce, al di là dei muri, cantare a voce alta per non udirmi.
Di nuovo l'ho chiamata, implorata, scongiurata. Niente da fare. Rimanevo là sotto a impregnarmi di pioggia, avevo smesso anche di urlare. All'improvviso si è affacciata, bella come sempre, si è sporta dalla finestra rimanendo senza parole.
Per lungo, lungo, tempo.
Spero che non sapesse cosa dire, spero che stessa valutando la possibilità di farmi entrare. Poi il volto si è trasformato, odio e furore, e mi ha detto di non farmi più vivo, di sparire dalla sua vita.
La sua voce non era più la sua. Nel mio cuore, fino all'ultimo secondo lei ha valutato altre parole da dire. Purtroppo sono solo io a pensarlo, non ho niente per affermarlo con certezza.
È tornata dentro e io sono riamasto là.
L'ho sentita piangere da dietro le mura, e a questo suono sono andato via.
Solo, senza un ombrello, sotto la pioggia.