mercoledì 8 maggio 2013

La storia

L'uomo, con sé, aveva una storia; potete credermi, era una bella storia.
Non sapeva come era entrata in lui, ma era così.
Era un bambino e già la sua storia era lì dentro, nel piccolo corpicino vivace, non la voleva raccontare a nessuno perché lo avrebbero preso in giro, non la poteva scrivere perché scrivere non sapeva.
Divenne un ragazzo, e la storia crebbe con lui, ancora non la scrisse. Doveva maturare e la storia sarebbe maturata con lui.
Maturò dunque e lei insieme. Adesso sì che poteva scriverla, ma sapete, il primo lavoro, la prima macchina, la prima relazione, il giovane uomo era troppo occupato e tenne ancora la storia dentro.
Poi fu pronto, ma dovette partire; andò lontano fino in America, e si portò dietro la storia.
Tornò che era un uomo e la moglie lo seguiva, ignara della storia che li accompagnava. Lui allora pensò che non era il momento, non parla di lei, ne rimarrebbe delusa.
Poi furono i figli e lui si occupò di badare a loro. Essi crebbero, e l'uomo si ricordò della storia, sempre lì, fedele al suo fianco.
La moglie, meno fedele, se ne andò e fu la volta della salute che prese il volo.
Appena starò meglio la scrivo, pensava l'uomo, dal suo letto.
Ma con la salute arrivarono i nipoti, e non ci fu più tempo.
Divenne cieco e la mano prudeva, per quella storia non scritta.
Decise di raccontarla a Gioia, la nipote più cara, ma attese ch'ella fosse cresciuta. Gioia, bella ragazza oramai, voglia non aveva più di ascoltare il nonno.
Ieri quest'uomo è morto, portandosi con sé la sua storia.
Credetemi, era una bella storia.

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