mercoledì 10 aprile 2013

Per caso


Successe per caso, come per caso tute le più belle cose accadono.
Erano i giorni in cui il ferro da stiro mi aveva abbandonato, la pila delle camicie continuava a salire e io continuavo a rimandare l'acquisto. Quel giorno mi decisi e andai al negozio di elettrodomestici, furono quei prezzi tropo alti, il commesso scontroso o la gente sempre tropo irritata. Non lo so. Uscii e entrai in un piccolo bar buio e poco invitante.
Dentro c'erano solo un vecchio e un bambino che giocavano a carte.
Ordinai una cioccolata e mi sedetti in disparte. Mentre mi stavo riscaldando con la mia bevanda il bambino venne timidamente verso di me.
Lei è una fata?
Chiese sottovoce. Sulle prime non intesi, pensai di aver capito male.
Lei è una fata?
Chiese di nuovo e, preso coraggio, mi confidò. 
Il nonno dice che le fate bevono la cioccolata per alimentare i poteri magici, lei è una fata, vero?
Vidi il vecchietto sorridere da lontano e annui per far felice il piccolo.
Non ho mai giocato a carte con una fata.
Sembrava un invito, non so se lo era, comunque accettai.
Il pomeriggio trascorse veloce col bambino che sognava di diventare un maghetto e il nonno che gli raccontava storie, inverosimili ma molto belle.
Io parlai dei miei tanti poteri e la sera, tornando sui miei passi, un poco magica mi sentivo davvero.
Può sembrare strano ma quando ripenso al bambino dai grandi sogni e al vecchietto con la candida immaginazione, mi sembra che ogni cosa sia in mio potere.

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