venerdì 29 marzo 2013

Lunga attesa


Si trovò del tutto bloccato, inerme nella sua condizione. Non poteva far altro. Gli ordini erano stati chiari e netti, non era difficile. Aveva fatto quello che doveva e poi aveva aspettato l'autorizzazione per procedere. Questa autorizzazione non arrivava e ciò costituiva il problema.
Certo, se avesse avuto più libertà non avrebbe agito a quel modo, ma gli ordini erano fin troppo chiari e precisi.
Prostituzione intellettuale, una mera mano esecutiva, altro che libertà.
Ma il tempo stringeva e lui non poteva procedere. Già da prima non ce ne era tanto, adesso poi, con questa inutile attesa, sarebbe stato un tour de force. Incredibile riuscire a finire entro i limiti. Ma fino a che non arrivava il via libera non poteva. Odiò la sua posizione, per la centesima volta in quei mesi, e si sedette ad attendere.
Ormai lo sapeva, finché non aveva una risposta non riusciva a fare altro, non sarebbe riuscito ad organizzarsi in niente.
Sedette vicino al telefono, lo sguardo fisso al muro, armato della più grande pazienza.
Un certo languorino gli solleticava lo stomaco e si accorse che era ora di pranzo, ma non si alzò. Anche recuperare qualcosa da magiare era fuori dalle sue attuali capacità. Eppure dopo, nelle lunghe ore di lavoro frenetico e senza sosta, questo pasto gli sarebbe tornato uitle. E i suoi superiori erano probabilmente davanti a un tavolino. Non importava, non riusciva a concentrarsi su nient'altro non fosse l'attesa, la lunga attesa che caratterizzava quel suo dannato modo di essere.

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