lunedì 4 febbraio 2013

Un giorno così


Era uno di quei giorni che scorrevano piano, come un fiume che ha già visto la foce e non ha altro interesse che indugiare un altro po'.
Era uno di quei giorni in cui i colori sono più accesi, i suoni più forti, i bagliori più accentuati.
Era uno di quei giorni in cui tutto sembrava essere sotto controllo, gli oggetti ai loro posti, anche il cane sonnecchiava beato, e niente pareva disturbarlo.
Era uno di quei giorni senza vento, con il sole che splendeva senza bruciare, la mattina cedeva il passo al pomeriggio scansandosi appena. Era uno di quei giorni in cui i pensieri si fissavano e lei poteva inseguirli senza temere di perdersi lontano.
Era uno di quei giorni in cui i ricordi non facevano male e poteva fantasticare sul futuro, senza rischio di perdersi il presente. Anche il duro pavimento sotto i piedi era meno freddo e il caffè non bruciava.
In quei giorni dimenticava la torta in forno e non carbonizzava, lasciava l'acqua aperta e non straripava, le cadeva un bicchiere e non si rompeva.
Era un giorno così.
Squillò il telefono e tutto d'un tratto nero divenne il mondo, accelerò di colpo fino a farle male. Quanto potere che hanno, poche parole sbagliate, in un giorno così.

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