Era uno di quei giorni che scorrevano
piano, come un fiume che ha già visto la foce e non ha altro
interesse che indugiare un altro po'.
Era uno di quei giorni in cui i colori
sono più accesi, i suoni più forti, i bagliori più accentuati.
Era uno di quei giorni in cui tutto
sembrava essere sotto controllo, gli oggetti ai loro posti, anche il
cane sonnecchiava beato, e niente pareva disturbarlo.
Era uno di quei giorni senza vento, con
il sole che splendeva senza bruciare, la mattina cedeva il passo al
pomeriggio scansandosi appena. Era uno di quei giorni in cui i
pensieri si fissavano e lei poteva inseguirli senza temere di
perdersi lontano.
Era uno di quei giorni in cui i ricordi
non facevano male e poteva fantasticare sul futuro, senza rischio di
perdersi il presente. Anche il duro pavimento sotto i piedi era meno
freddo e il caffè non bruciava.
In quei giorni dimenticava la torta in
forno e non carbonizzava, lasciava l'acqua aperta e non straripava,
le cadeva un bicchiere e non si rompeva.
Era un giorno così.
Squillò il telefono e tutto d'un
tratto nero divenne il mondo, accelerò di colpo fino a farle male.
Quanto potere che hanno, poche parole sbagliate, in un giorno così.
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