Non prestò a nessuno la minima
attenzione, proseguì per la sua strada, precisa e sicura. In fondo
alla via il passaggio era meno intenso, luci spente alle finestre e
silenzio nella sera. Girò a sinistra e si perse ancora di più nel
nulla.
Rocky le trotterellava vicino,
silenzioso e zampettante, come un bassotto qual era. La donna accelerò
l'andatura, girò di nuovo a sinistra, procedette un poco poi si
sedette su una vecchia panchina arrugginita.
Sembrava che conoscesse bene la zona,
come il cane sembrava che conoscesse molto bene la sua parte. Non si
mise a scorrazzare felice ma si accucciò ai piedi di questa.
Rimasero un po' in silenzio, poi il
cane alzò la testa, molto, molto lentamente, e la guardò.
Lei non aspettava altro.
"Sai" gli disse carezzandogli
il pelo "la prima sera mi portò qua. Non era così abbandonato
come ora, era bello, era primavera ed era tutto un fiore".
Rocky non la guardava più, ma ormai
era partita, sarebbe arrivata fino alla fine della storia. Era così
tutte le sere, da anni che più non si contano.
Almeno, quella sera non pioveva.
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