lunedì 28 gennaio 2013

Lasciare la città


Doveva cambiare città molto spesso per lavoro, ma non così spesso da non riuscire ad affezionarsi. 
Per lui cambiare città era bello, ma era anche strano, era strano lasciare quella vecchia, una sorta di lungo addio che dura mesi e mesi, mesi dal gusto agro di un frutto acerbo.
Il problema non stava nella città in sé, le città si assomigliano tutte, in fondo. Il problema era il bar lungo la via, il supermercato all'angolo, la strana cadenza delle persone del posto, l'acidità costante della vicina di casa, il profumo particolare delle giornate di festa.
Il problema erano le piccole cose che la rendevano viva, gli si attaccavano dentro e gli chiedevano di rimanere. Ogni giorno era quel lungo addio, che si ripeteva fino a che non giungeva il momento di partire, ed allora era come se da quelle cose non si fosse staccato mai.

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