giovedì 31 gennaio 2013

I due uomini


L'uomo parlava ma l'altro uomo non lo ascoltava più, conosceva troppo bene quelle parole vane. Appartamento luminoso, infissi nuovi, ben riscaldato, parquet.
Lasciamo che parli.
Marco aveva già deciso, Marco era un nomade, aveva vissuto in decine di case diverse, sapeva come sceglierne una.
Quest'appartamento di periferia lo aveva chiamato e lui rispondeva, non poteva fare altro.
L'uomo attendeva una risposta, spiacente ripassi più tardi, Marco non è più lì con lei.
Gli agenti immobiliari sono vestiti tutti uguali, sembra che abbiano tutti la stessa vita. Che fandonia è questa, di sicuro che no. Ne era sicuro, tuttavia mai ne aveva avuto uno per amico.
Marco non aveva amici, o meglio, ne aveva avuti tanti, amici che passavano come le città in cui aveva vissuto. 
Anche le case erano state molte, ma lì è diverso, le case erano amanti, ognuna con la sua anima. Tutte lo avevano sedotto, conquistato, amato e poi lasciato. Era successo sempre così.
Marco, con grandi passi nel silenzio, percorre le stanze, solo la suola delle sue scarpe sembra avere qualcosa da dire.
L'altro attende, ha detto quello che poteva, adesso il suo stipendio è nelle mani di un uomo che non lo ha ascoltato. Marco.
Marco passa la mano sopra il divano in ecopelle, guarda le stampe alle pareti, il robusto mobile all'ingresso, ma nulla lo interessa. È stato altro. Quell'odore di umido, ma di buono insieme, questo è l'odore che vorrò sentire scendendo in cantina.
È bastato questo, Marco si è innamorato. E voi non lo capirete mai.

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