giovedì 13 dicembre 2012

Attesa


L'uomo, quello anziano, si avvicinò al parapetto. Respirava a pieni polmoni, catturando ogni singolo odore.
Inquieto, si guardava intorno.
La distesa di scogli, che solamente lo separava dalla distesa d'acqua, brillava sotto il sole rosato del tramonto.
L'altro uomo non sembrava essersi accorto della sua presenza; fissava un punto lontano e muoveva appena appena la labbra.
È fresco, oggi.
E l'uomo, quello giovane, si girò verso di lui, lo sguardo rimaneva fisso, come se non avesse inteso.
Si è alzato un bel vento frizzante, tentò di nuovo l'uomo, quello più anziano.
L'altro si strinse nelle spalle, non sembrava propenso alla conversazione.
L'uomo anziano pensò che la scena ricordava qualcosa, anche se non riusciva a capire.
Una foglia autunnale si staccò da un albero lì vicino e, con spaventosa lentezza, raggiunse i piedi dei due uomini. Entrambi non distolsero lo sguardo dal mare. Una barca procedeva lentamente verso il porto, un peschereccio, carico di reti, di gabbiani e di mani rovinate dal sale.
L'uomo anziano accese una sigaretta e, nuovamente, tentò di attirare l'attenzione dell'altro.
Ne vuole?
Ottenne, in cambio, uno sguardo stupito, un lungo sguardo che lo scrutò da capo a piedi, intensamente. Ma non rispose.
Poi, dopo un minuto di silenzio.
Mi dice chi è lei?
Fu la volta dell'uomo anziano a tacere. Aveva occhi gialli, da gatto, macchie sul viso e un vecchio cappello calato sulla nuca.
Un uomo, soltanto un uomo.
Viene spesso qua?
E lei?
Poi le parole divennero superflue, si strinsero per ripararsi dal vento che iniziava a farsi più imponente. Giù, nel mare, schizzi salivano nel rinfrangersi delle onde sulla scogliera.
Ricominciarono ad attendere, cosa e chi, non lo sapremo mai.
Andateli a vedere, sono ancora là, attendono, mentre le loro vite scorrono via, trascinate dal vento.

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