È una cosa che mi piace, leggo i libri
degli scrittori della mia città. Poi immagino dove abitano.
Non lo faccio apposta, ma è così.
Magari anche loro, ed ugualmente è così.
Non dicono niente, scrivono vaghi, poi
quel dettaglio, quello piccolo piccolo che la mente ignora ma che è
là, scivola via, dalla penna al foglio.
Allora è finita.
La storia è diversa, giro le pagine e
cammino tra i viali; il punto è il semaforo all'angolo, sulla
virgola sono al supermercato. Ormai non cerco più il libro, vedo i
miei vicini, con le loro storie, con le mie storie.
Preparo un caffè, ho invitato un
amico, è ciarliero; ecco ho quanto basta per il romanzo sul vostro
comodino.
Ieri sera ridevo di gusto, un comico in
TV. Sono bastate due frasi, contorno ad uno scetch già finito, è
anche lui un mio vicino, e assai. Non ho più riso. Vedevo la recita
della mia vita, dietro allo schermo.
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